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Per mantenere viva la Galerie Anatome

sabato, Marzo 3rd, 2012

Pubblicato il 29/02/12 su AiapZine. [text] Fabrizio M. Rossi, Italy / [images] courtesy of Galerie Anatome, France

Noi sottoscritti, progettisti grafici e artisti, insegnanti e presidi delle scuole d’arte e di design, apprendiamo con stupore e inquietudine che l’esistenza della Galerie Anatome è oggi minacciata.
È esattamente l’esito che temiamo se verrà a mancare la sua principale fonte di sostegno economico, con la minaccia per la Galerie di dover lasciare entro i prossimi mesi la sede che occupa sin dalla propria creazione.
Unico spazio permanente in Francia dedicato alla promozione e alla diffusione della grafica contemporanea, la Galerie Anatome è diventata nel tempo – e noi ne siamo testimoni – un punto di riferimento per i progettisti grafici del mondo intero.
Nel corso degli ultimi dodici anni ha ospitato decine di mostre di grafici francesi e stranieri di ogni generazione e ha permesso a un vasto pubblico di scoprire tutti i campi del design della comunicazione visiva: del manifesto, del libro e dell’editoria, della stampa e della tipografia, dell’identità visiva e della segnaletica, della grafica per la televisione e del design multimediale.
Luogo d’incontro, di scambio, di confronto e di documentazione, la Galerie Anatome ha svolto e continua a svolgere un ruolo insostituibile nella trasmissione e nell’insegnamento della disciplina grafica a migliaia di studenti, in collaborazione con decine di scuole francesi ed europee di design e di arte.
Lo affermiamo con la massima gravità: la scomparsa della Galerie Anatome sarebbe un durissimo colpo per la grafica, nella pluralità delle sue espressioni. Sarebbe anche un ulteriore serio colpo alla Cultura, nel contesto della crisi che sta colpendo tutti i settori delle arti creative.
La situazione attuale esige non soltanto che ci si batta affinché la Galerie Anatome resti lì dove si trova, ma anche che essa si stacchi dall’agenzia Anatome che l’ha sostenuta fino a oggi. Una volta indipendente, la Galerie avrà bisogno urgentemente dell’appoggio di quelle istituzioni pubbliche preposte al sostegno della cultura. 
È per questo motivo che stiamo facendo pressioni sul Ministero francese della Cultura, sul governo e sulle comunità locali interessate affinché alla Galerie Anatome siano finalmente concessi i necessari strumenti operativi per proseguire e sviluppare la propria attività.
Chiediamo una mobilitazione ampia e su vasta scala di tutta la comunità dei grafici francesi e stranieri, degli insegnanti, direttori e studenti di tutte le scuole d’arte e design e, ancora, di tutti coloro che considerano la difesa del nostro ambiente visivo una questione che riguarda tutta la società…
Sosteniamo la Galerie Anatome!
Sosteniamo la Galerie Anatome! [trad. dal francese di Fabrizio M. Rossi]

We, the undersigned, graphic designers and artists, teachers and art and design school principals, have heard to our astonishment and great concern that the existence of the Galerie Anatome is currently under threat.
This outcome is obviously to be feared if the withdrawal of its main source of support is confirmed, with the particular danger that the gallery will have to leave the premises it has occupied since its creation, and this within the next few months.
As the only permanent space in France dedicated to the promotion and diffusion of contemporary graphic art, the Galerie Anatome has also become, as we have witnessed, a reference point for graphic artists the world over. During the last twelve years, it has hosted dozens of exhibitions by French and foreign graphic artists of every generation and enabled a wide audience to discover the many and varied fields of visual creation, from posters, books and publishing, conception press and typography to visual identity and signage, TV graphics and multimedia design.
A place for encounter and exchange, confrontation and documentation, the Galerie Anatome plays an irreplaceable role in the transmission and teaching of graphic art to thousands of students, in partnership with dozens of French and European art and design schools.
We say, in all seriousness, that the disappearance of the Galerie Anatome would be a major blow to graphic art and design, in all its forms.
It would also be, within the context of the crisis that is currently hitting all creative arts, another serious blow to culture.
The current situation demands not only that we fight for the gallery to remain where it is, but also for it to detach itself from the Anatome Agency, which has been supporting it up until now. Once independent, it will urgently need the backing of those public institutions charged with supporting culture.
It is for this reason that we are now lobbying the French Ministry of Culture, the government and the local authorities concerned, so that the Galerie Anatome can be granted the means necessary to develop and continue to operate.
We are calling for a wide-ranging, large-scale mobilization of the entire graphic art community in France and abroad, incorporating graphic artists and designers, teachers, the heads and pupils of all the art and design schools, and beyond that, all those who consider the defence of our visual environment to be a social issue….
Keep the Galerie Anatome alive!

Nous soussignés, graphistes, enseignants, directeurs d’écoles d’art et de design, apprenons avec stupeur et inquiétude que l’existence de la Galerie Anatome est aujourd’hui menacée.
C’est manifestement l’issue que l’on peut craindre si se confirme la défaillance de son principal soutien, avec notamment la menace pour la galerie de quitter les locaux qu’elle occupe depuis sa création, et cela dans les prochains mois.
Seul lieu permanent dédié en France à la promotion et à la diffusion du graphisme contemporain, la Galerie Anatome est aussi devenue, nous en sommes les témoins, un lieu de référence pour les graphistes du monde entier.
Au cours des douze années écoulées, elle a accueilli des dizaines d’expositions de graphistes français et étrangers de toutes générations, permis à un large public de découvrir tous les champs de la création visuelle : celui de l’affiche, du livre et de l’édition, de la conception presse et de la typographie, de l’identité visuelle et de la signalétique, de l’habillage télévisuel et de la création multimedia.
Lieu de rencontres, d’échanges, de confrontations, de documentation, la Galerie Anatome joue un rôle irremplaçable dans la transmission et l’enseignement du graphisme auprès de milliers d’étudiants, en partenariat avec les dizaines d’écoles d’art et de design françaises et européennes.
Nous le disons avec gravité, la disparition de la Galerie Anatome serait un très mauvais coup porté au graphisme, dans la pluralité de ses expressions.
Elle serait aussi, dans le contexte de crise que subissent actuellement toutes les pratiques créatives, un mauvais coup supplémentaire porté à la Culture.
La situation actuelle nécessite non seulement de se battre pour que la Galerie puisse rester là où elle est, mais aussi qu’elle se détache de l’agence Anatome qui la soutenait jusqu’à présent. Indépendante elle aura besoin de manière urgente de l’appui des institutions publiques chargées de soutenir la culture.
C’est bien cela qui nous conduit à interpeller le Ministère français de la Culture, les pouvoirs publics et les collectivités territoriales concernées afin que soient enfin accordés les moyens nécessaires à la Galerie Anatome pour qu’elle puisse poursuivre et développer son action.
Nous appelons à une très large et très vaste mobilisation l’ensemble de la communauté des graphistes et designers français et étrangers, les enseignants, les responsables et élèves de toutes les écoles d’art et de design et au delà à celles et ceux qui considèrent la défense de notre environnement visuel comme un enjeu de société….
Pour que vive la Galerie Anatome!

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› Galerie Anatome

Alfabeti greci, scrittura contemporanea

mercoledì, Febbraio 22nd, 2012

Pubblicato il 22/02/12 su AiapZine. [text] Fabrizio M. Rossi, Italy / [images] Massimo Polello, Italy

Nel panorama delle iniziative dedicate in Italia alla calligrafia segnaliamo il corso residenziale «Beautiful greek alphabets», a cura di Massimo Polello, che si svolgerà a Podernuovo (Livorno) e nella biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze dal 25 al 30 aprile 2012. Il corso – che non richiede conoscenze calligrafiche di partenza ed è limitato a 12 partecipanti – si propone di sperimentare le possibilità espressive della calligrafia contemporanea a partire da alcuni manoscritti greci conservati nella biblioteca fiorentina. Da qui i partecipanti saranno messi in condizione di sviluppare un proprio alfabeto latino, attuale ed espressivo, che tragga origine dal dinamismo della scrittura storica di partenza; il lavoro realizzato da ciascuno, infine, verrà assemblato e legato per formare un libro.

Prima su riproduzioni, poi direttamente sui manoscritti originali, i partecipanti verranno guidati ad apprezzare le antiche lettere greche e i loro ritmi, le legature, le spaziature, la qualità e i colori dell’inchiostro.

La sessione di lavoro prevista nella Biblioteca Laurenziana permetterà di apprezzare questo importante complesso architettonico progettato e in parte realizzato da Michelangelo fra il 1519 e il 1534 per il cardinale Giulio de’ Medici (il futuro papa Clemente VII).
La Laurenziana (nome che le deriva dalla sua collocazione nel complesso di San Lorenzo), aperta al pubblico nel 1571 per volontà di Cosimo I, possiede un fondo di manoscritti impressionante per qualità e quantità (circa 11mila) che riflette con esattezza il clima culturale dell’Umanesimo e del Rinascimento toscano. Vi sono presenti nomi celebri – sia come autori o copisti sia come possessori – quali Coluccio Salutati, Poggio Bracciolini, Niccolò Niccoli, Marsilio Ficino, Pico della Mirandola. Innumerevoli i codici fondamentali per unicità e antichità lì conservati: Eschilo, Sofocle, Plinio, Virgilio, Tacito, Quintiliano, insieme al più antico testimone del Corpus Juris di Giustiniano, a una delle tre raccolte complete dei Dialoghi di Platone, al Codice Squarcialupi (fonte primaria della musica profana fra Trecento e Quattrocento)…

Ognuno dei numerosi fondi di manoscritti racconta una storia; basti pensare alla Collezione Orientale Palatina, voluta dal cardinale Ferdinando de’ Medici (granduca di Toscana dal 1587) a seguito della fondazione da parte sua a Roma, nel 1584, della Stamperia Orientale Medicea, il cui scopo era quello di sviluppare un’attività editoriale a sostegno della predicazione del cattolicesimo nel Vicino Oriente.
Il fondo dei manoscritti greci, infine, ci riporta al ruolo svolto da Firenze negli anni precedenti e successivi la caduta di Costantinopoli per mano dei turchi e la conseguente «disseminazione» della cultura greca verso occidente.


Per informazioni:

polello[at]lacalligrafia[dot]com

Biblioteca medicea laurenziana

In memoriam Wislawa Szymborska

domenica, Febbraio 5th, 2012

Il primo febbraio 2012 è morta Wislawa Szymborska.
In sua memoria:
– il suo elogio di «due piccole paroline: non so» (discorso per il conferimento del Premio Nobel per la letteratura, Il poeta e il mondo, 1996);
– il suo «osservare bene» le parole: «In fin dei conti si tratta delle stesse parole che giacciono morte nei dizionari o vivono una vita incolore nella lingua comune. Com’è che nella poesia brillano a festa come se fossero completamente nuove e appena inventate dal poeta?»;
– il suo elogio del modus: «A prescindere da quanto si è vissuto / il curriculum dovrebbe essere breve» (Scrivere il curriculum, 1986);
– la sua visione del satis: «La vita, per quanto lunga, sarà sempre troppo breve. / Troppo breve per aggiungere qualcosa» (La vita breve dei nostri antenati, 1986).
Fabrizio M. Rossi

Per saperne di piú:
Francesco M. Cataluccio: Una poetessa cartesiana; Il Sole 24 Ore, domenica 5 febbraio 2012, p. 34.

A text is a thing

giovedì, Gennaio 26th, 2012

Pubblicato il 25/01/12 su AiapZine. [text] Fabrizio M. Rossi, Italy / [images] Galleria Vistamare, Italy

L’attenzione delle arti visive nei confronti del testo e della lettera scritta è tuttora viva; ne è prova la mostra A text is a thing, inaugurata il 17 dicembre 2011 e attualmente in corso nella “Galleria Vistamare“ di Pescara (chiuderà il 21 febbraio 2012), nel cuore storico di Pescara. La mostra, a cura di Vincenzo de Bellis e Alessandro Rabottini, espone opere di Meris Angioletti (1977), Pedro Barateiro (1979), Pavel Büchler (1952), Bethan Huws (1961), Anna Franceschini (1979), Michael Müller (1970) e Vincent Vulsma (1982): «sette artisti di generazioni diverse che analizzano il rapporto fra testo e arti visive […]. Il testo diventa una “cosa” e le parole sono colte nella loro materialità, fino addirittura a sgretolarsi». Le opere esposte sono datate fra il 1973 al 2011 e alcune state realizzate appositamente per questa occasione.

Il rapporto fra arti visive e scrittura non è solo appannaggio del presente ma da sempre è ricco di suggestioni e di motivi di riflessione. Il Novecento, in particolare, ha visto numerose testimonianze dell’attenzione degli artisti nei confronti della scrittura in senso lato così come, in particolare, della tipografia e dell’oggetto libro. Chi scrive ne ha reso conto su “Progetto grafico” recensendo un’importante uscita monografica del “Bollettino del Museo bodoniano” intitolata Lettere in libertà: dalle iniziali miniate ai graffiti, alfabeti, segni, immagini, che ricordava, fra l’altro, due grandi mostre: Testuale. Le parole e le immagini, del 1979 (originata dalla poesia visiva e dalla semiotica e dedicata a coloro che, negli anni Settanta, avessero esplorato il rapporto fra parola e immagine oltre i confini della Pop art) e Nella materia. Dal Futurismo a Kiefer, alfabeti nell’arte del Novecento. Da Burri a Kounellis, metalli e ossidazioni, del 2003. Nel “Bollettino” si evidenziavano inoltre le riflessioni di Gloria Bianchino su L’avanguardia delle parole, che sottolineava il ruolo nodale di Paul Klee come colui che trasformava le immagini del reale in segni, attraversando scritture di civiltà diverse e dimostrando che pittura e scrittura non sono due sistemi contrapposti ma complementari, che dipingere può essere come scrivere. Ricordiamo infine, sempre nel “Bollettino”, l’intervento di Stefano Calzolari su Lettrismo e Situazionismo, centrato sul periodo compreso fra il secondo dopoguerra e il maggio del 1968.

Per informazioni:
info@vistamare.com
www.vistamare.com
Per approfondimenti:
“Progetto grafico”, nn. 14/15, maggio 2009
www.aiap.it/progettografico

Immagini
Apertura, 01 e 06: Pedro Barateiro, Finalmente…, 2011, 504 matite di rovere rivestite di colore d’oro. 06: Michael Muller, Biographie von Kautschuk (Das Fräulein Yang Chin)), 1993 /2008, materiali vari.
02: Bethan Huws, Digressive Biscuits, 2009, legno di ciliegio.
03: Bethan Huws, Untitled (Qu’est-ce que tu penses…), 2006, alluminio, vetro, gomma e plastica. Bethan Huws, Digressive Biscuits, 2009, legno di ciliegio. Pedro Barateiro, Mask for Book 10 (For D.F.W.), 2011, inchiostro nero su carta Fabriano da 300 g.
04: Bethan Huws, Untitled (What did you do…), 2005-06, alluminio, vetro, gomma e plastica. Bethan Huws, Untitled (HELIX…), 2008, alluminio, vetro, gomma e plastica. Pavel Buchler, Nodds, 2006, due video loop diacronici, monitor 14 pollici. Pedro Barateiro, Mask for Book 10 (For D.F.W.), 2011, inchiostro nero su carta Fabriano da 300 g.
05: Meris Angioletti, frammenti JL, 2011, tavolo in ferro e vetro, 17 sculture in argilla. Pavel Büchler, Acid and Nicotine (The best minds of my generation), 2009, 9 disegni, acido solforico e fumo di sigaretta su carta.

Coltivare libri per raccogliere idee…

domenica, Gennaio 15th, 2012

Pubblicato l’11/01/12 su AiapZine. [text] Fabrizio M. Rossi, Italy / [images] Archivio di Stato di Torino, Italy

…ovvero: “raccogliere libri per coltivare idee in una capitale di età moderna. Torino 1559-1861”. Tale è il sottotitolo esplicativo – da me parafrasato – della mostra “Il teatro di tutte le scienze e le arti”, in corso all’Archivio di Stato di Torino (aperta il 23 novembre, chiuderà il 29 gennaio prossimo).
È una testimonianza del patrimonio librario raccolto in tre biblioteche torinesi – la Nazionale Universitaria, la Reale e dei Regi Archivi – nel corso di tre secoli, fino all’Unità d’Italia: un patrimonio che rispecchia la cultura sabauda in età moderna.

In mostra le raccolte dei codici latini e greci, i testi della cultura ebraica e orientale, i trenta volumi torinesi di Pirro Ligorio (l’erudito rinascimentale napoletano che, in quest’opera, rende conto delle sue vaste esperienze di viaggio e di studio), la raccolta di testi giuridici per il governo dello Stato, gli atlanti geografici, le raccolte di trattati di architettura militare, i manuali di geometria e di astronomia, i disegni degli architetti e dei maestri della decorazione. Tutto il materiale in mostra è coadiuvato da un apparato didattico multimediale che illustra anche la sede della mostra, progettata nel 1731 da Filippo Juvarra, il grande architetto nato a Messina nel 1678 e morto a Madrid nel 1736. Segnaliamo anche l’iniziativa dell’associazione “Dal segno alla scrittura” che, il 14 gennaio, offrirà una visita guidata gratuita alla mostra.

Per informazioni:
Archivio di Stato di Torino

Dal segno alla scrittura
info[at]segnoscrittura[dot]com

Scommettiamo che lo puoi leggere?

mercoledì, Novembre 16th, 2011

Pubblicato il 16/11/11 su AiapZine. [text] Fabrizio M. Rossi, Italy / [images] Biancoenero, Italy

Di solito progettiamo per coloro che non soffrono di particolari difficoltà nel porsi in relazione con l’ambiente circostante e che, ufficialmente, costituiscono la maggioranza delle persone. È bene ricordare, tuttavia, che fra di noi c’è chi ha difficoltà più o meno gravi di approccio con quel mondo che progettiamo e che a noi sembra normale ma in realtà può essere irto di “barriere visive” per chi non gode dei nostri stessi vantaggi; si pensi, per esempio, all’universo della grafica editoriale e dunque all’atto del leggere.

La dislessia evolutiva è uno dei disturbi specifici di apprendimento (DSA) e riguarda proprio la lettura; essa colpisce circa il 5% della popolazione scolastica di madre lingua italiana e il 6% di quella di madre lingua non italiana. A questa parte di studenti affetti da quello che è un disturbo importante si aggiunge un buon 50% di ragazzi che non leggono altri libri se non quelli di testo e, ad essi, un altro cospicuo numero di “lettori pigri o riluttanti”.

Secondo quanto afferma la psicologa cognitiva Alessandra Finzi, «la dislessia evolutiva (DE) è una difficoltà di lettura che si manifesta in presenza di risorse cognitive e d’istruzione adeguate e in assenza di deficit sensoriali e neurologici. Nei bambini e ragazzi con DE le difficoltà di decodifica del testo determinano affaticamento e quindi comprensibilmente una certa riluttanza nella lettura. Di fronte a ciò la strategia maggiormente adottata è l’utilizzo di strumenti compensativi che, pur mostrandosi spesso utili, finiscono talvolta con l’allontanare ulteriormente i ragazzi dall’oggetto libro […]. Gran parte dei lavori riportati in letteratura […] individua il core symptom del disturbo nella componente fonologica del linguaggio. Spesso alle difficoltà di lettura sono stati, però, associati anche disturbi quali deficit di natura attentiva e difficoltà visive. Può capitare che ragazzi con DE rallentino la decodifica quando il target visivo è circondato da distruttori, mentre siano favoriti quando viene aumentato lo spazio tra le lettere o tra le parole. Inoltre, molti ragazzi con DE confondono le lettere e le parole di simile configurazione o hanno difficoltà a selezionare visivamente o a individuare pattern di lettere all’interno delle parole».

Un interessante contributo di risposta, tutto italiano, al problema della dislessia evolutiva è la font open type Biancoenero©. La font è stata disegnata dai progettisti grafici Riccardo Lorusso
e Umberto Mischi, con la consulenza della già citata Alessandra Finzi, di Daniele Zanoni (egli stesso affetto da dislessia, laureato in fisica ed esperto di metodi di studio in disturbi dell’apprendimento)
e Luciano Perondi (disegnatore di caratteri e docente di tipografia all’ISIA di Urbino). La font è parte del Progetto alta leggibilitàdella casa editrice Biancoenero, che ne prevede l’uso in collane editoriali insieme ad accorgimenti d’impaginazione e linguistici mirati ad una lettura più agevole.

La font assume come tipiche della persona dislessica alcune difficoltà nel discriminare caratteri di forma analoga ma diversamente orientati nello spazio (come la “p” e la “b”, la “d” e la “q”, la “u” e la “n”, la “a” e la “e”, la “b” e la “d”) così come caratteri che presentano somiglianze (come la “m” e la “n”, la “c” e la “e”, la “f” e la “t”, la “l” e la “I”), introducendo differenziazioni sensibili fra tali segni, insieme all’enfasi, nel minuscolo, di ascendenti e discendenti rispetto all’occhio medio. In alcuni caratteri “critici” – come la “v”, confondibile con la “w”, o la già menzionata “u” – è stata effettuata una riduzione dell’altezza dell’occhio medio. Tali accorgimenti, tuttavia, non ne fanno una font eccessivamente diversa dalle altre abitualmente in uso in libri per ragazzi, evitando così una distanza psicologica nel lettore dislessico. «Tutte le variazioni introdotte sono compatibili con il disegno e con la struttura “ritmica” tipica dei caratteri latini […] senza penalizzare l’efficienza e la qualità tipografica complessiva», come afferma Perondi nello specimen del carattere auspicando «l’adozione estesa di tali varianti nella tipografia latina abituale».

Biancoenero © è disponibile gratuitamente per fini non commerciali a chiunque ne faccia richiesta; è un progetto aperto a suggerimenti, al fine di migliorarne l’efficacia.
In questo spirito sarebbe interessante ricevere nel corso del tempo – dagli autori, dall’editore e da chiunque ne farà un uso consapevole – un racconto dei risultati ottenuti attraverso questa font.

Per informazioni:
info[at]biancoeneroedizioni[dot]com

Istituzioni che insegnano

lunedì, Ottobre 24th, 2011

Pubblicato il 24/10/11 su AiapZine. [text] Fabrizio M. Rossi, Italy / [images] courtesy of www.google.it, Italy

Le idee contemporanee di ‘museo’ e ‘biblioteca’ devono necessariamente tener conto di una realtà mobile e multiforme, in rapido e spesso vertiginoso divenire. Non più soltanto luoghi di conservazione, ecco dunque che queste istituzioni, così legate al passato, affrontano il presente diventando luoghi di formazione e di confronto, ponti ideali per comprendere l’origine del presente e i possibili sviluppi del futuro.

Il sistema scolastico italiano, purtroppo, non prevede un’adeguata ‘alfabetizzazione’ tipografica, calligrafica o epigrafica né sufficienti nozioni di storia del libro e dell’editoria, rinunciando così a trasmettere una porzione importante del nostro patrimonio culturale: in buona sostanza, la storia dei modi del leggere e dello scrivere e, possibilmente, la loro pratica; questa grave carenza formativa risulta drammaticamente evidente a chiunque si trovi a insegnare tipografia o grafica editoriale a giovani diplomati. È opportuno, dunque, mettere in risalto ogni iniziativa che cerchi di sopperire alle distrazioni, se non alle scelte omissive, dei programmi ministeriali.

In questa prospettiva segnaliamo il ciclo di seminari “Il libro ha un futuro?”, organizzati dalla Biblioteca Palatina e il Museo Bodoniano di Parma, che si svolgeranno nel salone Maria Luigia della Biblioteca Palatina e saranno a ingresso libero. Il primo incontro avrà luogo martedì 25 ottobre (ore 9 – 10,30): Orazio Tarroni illustrerà La rivoluzione della pubblicazione dei libri: dalla tipografia manuale alla tipografia a computer. Tecniche in evoluzione. Il secondo incontro avverrà mercoledì 16 novembre (ore 11.30 – 13.00): Luca Formenton affronterà il tema de Le scelte delle case editrici. L’ultimo appuntamento è per martedì 29 novembre (ore 9.00-10.30): Annamaria Tammaro parlerà delle previsioni su Il futuro del libro.

Le due istituzioni partecipano inoltre, per la prima volta, al progetto di didattica museale “A scuola nei musei: dalla preistoria all’età moderna”, rivolto alle scuole di Parma e Provincia, di ogni ordine e grado a partire dalle classi 3° elementari.
Il progetto, totalmente gratuito, è nato nel 2010 per favorire nelle giovani generazioni la sensibilità e il rispetto nei confronti dei beni culturali, oltre a stimolare la frequentazione dei luoghi museali e di arte. L’iniziativa è realizzata in collaborazione tra Galleria nazionale di Parma, Museo archeologico nazionale di Parma, Biblioteca Palatina, Museo Bodoniano e la Fondazione Cariparma a seguito di una convenzione con la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici dell’Emilia Romagna.
Il Museo Bodoniano e la Biblioteca Palatina saranno coinvolte nel progetto con alcuni percorsi offerti agli studenti:
Percorsi al Museo Bodoniano
1. Il mestiere del tipografo a Parma; 2. Lettere di piombo; 3. Sulle tracce di Bodoni; 4. La marca tipografica; 5. Che carattere! (per tutte le scuole).
Percorsi alla Biblioteca Palatina
1. La biblioteca (per scuole medie e superiori); 2. La scrittura ed il libro manoscritto (per 5a elementare, medie e superiori).
L’attività didattica si svolgerà durante tutto l’anno scolastico 2011-2012.
L’associazione culturale “Artificio comunicazione & arte” di Parma si occupa dello svolgimento dell’attività didattico-educativa unitamente alla segreteria organizzativa, le prenotazioni e la comunicazione con le scuole, avvalendosi di personale in possesso di competenze ed esperienze specifiche di didattica museale nei settori dell’archeologia, della storia dell’arte e dell’architettura.

Per informazioni
Associazione Amici della biblioteca Palatina e del museo Bodoniano
Strada alla Pilotta 3 – I-43121 Parma
T +39 0521 220411 F +39 0521 235662
Ufficio rapporti istituzionali e comunicazione
Daniela Moschini (responsabile)
T +39 0521 220 433
daniela[dot]moschini[at]beniculturali[dot]it
Caterina Silva
T +39 0521 220 449
museobodoni[at]beniculturali[dot]it

Ritratto di Adriano Olivetti

venerdì, Ottobre 14th, 2011

Pubblicato il 13/10/11 su AiapZine. [text] Fabrizio M. Rossi [images] Google Italy

«In me non c’è futuro»: questo è il titolo del film di Michele Fasano centrato sulla figura e l’opera di Adriano Olivetti. Da una grande quantità di documenti originali e materiali di repertorio, tratti da una ventina di archivi internazionali, il regista mette in scena la storia di una delle figure più rilevanti del panorama italiano e internazionale, scomparsa prematuramente nel 1960.

È la storia non soltanto di un’impresa di successo e della sua cifra caratteristica, lo ‘stile Olivetti’, ma anche di un modello pionieristico e democratico di organizzazione del lavoro e dell’impegno politico di Adriano Olivetti.

In programma venerdì 14 ottobre, ore 17, al Cinema Politeama (via Piave, 3) di Ivrea. In collaborazione con “Slow Cinema” e Libreria Cossavella, con il patrocinio del Comune di Ivrea, Fondazione Guelpa e Fondazione Adriano Olivetti.
A seguire, incontro con il regista Michele Fasano e Laura Olivetti, Presidente della Fondazione.

Cibo per la mente

venerdì, Ottobre 14th, 2011

Pubblicato il 13/10/11 su AiapZine. [text] Fabrizio M. Rossi, Italy [images] Battage comunicazione, Italy.

Libropane
(ricetta per una persona). Prendete una manciata di caratteri in piombo dalla a alla zeta e mescolateli ad arte, lasciando quel tanto d’aria giusta tra gli uni e gli altri; disponeteli bene in forma e dateli alle stampe su carta tagliata a mano, robusta e flessibile, che sappia di cotone e di lino; le copie, quante ne bastino per farvi contenti. Infine cucite, segnate, incollate, aggiungete o togliete a vostro gusto.

Fra pochi mesi saranno trent’anni che Alberto Casiraghy, l’editore e artista, ‘sforna’ libri come pane, uno al giorno, e ad agosto erano già oltre 8mila e trecento i titoli in catalogo. Al di là dei numeri, senz’altro impressionanti, colpisce la varietà e la vivacità delle opere, firmate da ‘pulcini’ sconosciuti’ o da celeberrimi ‘elefanti’; tutte siglate dal libero estro inventivo di Casiraghy.

Possiamo dire già iniziati i festeggiamenti del trentennale con la mostra “Cibo, poesia e arte nelle edizioni Pulcinoelefante”. Curata dal libraio antiquario milanese Andrea Tomasetig nell’àmbito della seconda edizione di “Cibo di carta”, l’esposizione è realizzata dalla Provincia di Lodi e dal Sistema Museale Lodigiano, in collaborazione con il Museo della stampa di Lodi e con il sostegno di UniCredit e UniCredit Leasing. Negli spazi del museo lodigiano si articolano tre sezioni: la prima è intitolata proprio “Cibo per la mente” e presenta una selezione di ‘pulcinielefanti’ dedicati al tema del cibo; la seconda, “Amici scrittori e artisti”, raccoglie volumi firmati da alcuni tra i ‘compagni di strada’ nell’avventura artistica dell’editore, prima fra tutti Alda Merini; la terza, “La tipografia è un’arte”, vede come coprotagonista lo stesso museo ospite ed è un omaggio al fascino della tipografia e alla maestria di Casiraghy, esponendo le sue opere fra le centinaia di macchine d’epoca.

Nella settimana fra il 3 e il 7 ottobre si sono svolti dieci laboratori didattici gratuiti per le scuole elementari basati sul Metodo Bruno Munari® e due laboratori tipografici tenuti dallo stesso Casiraghy. La mostra, inaugurata il 23 settembre, chiuderà il 23 ottobre.

Per informazioni:
Museo della stampa di Lodi
Tel. 0371 5601

www.museostampa.org
info[at]museostampa[dot]org


I volti di Bodoni

martedì, Settembre 20th, 2011

Pubblicato il 20/9/11 su AiapZine. [text] Fabrizio M. Rossi, Italy [images] courtesy of www.google.it, Italy.

L’iconografia della persona di Bodoni è tra le più ricche e interessanti fra quelle dedicate ai protagonisti della storia della tipografia. Il “re dei tipografi, tipografo dei re” fu oggetto di una ritrattistica copiosa, sia quanto a modelli eseguiti durante la sua vita sia quanto a copie degli stessi. Fu un culto dell’immagine fisiognomica che durò più di un secolo, attraversando epoche e gusti diversi, dal neoclassico al tardo romantico, configurandosi come un fenomeno storico ed estetico degno di nota. I ritratti di Bodoni vennero eseguiti con le tecniche più diverse, dalla pittura alla scultura fino all’incisione che, tradizionalmente, permetteva un’ampia diffusione dei modelli.

Se dovessi indicare un tratto comune ravvisabile nei migliori esempi dell’iconografia bodoniana direi che possa essere lo sguardo che essi attribuiscono a Bodoni.

È proprio “Lo sguardo della perfezione” il titolo della mostra che s’inaugura il 24 settembre alla Biblioteca Palatina di Parma, per chiudere il 24 novembre. La mostra, organizzata dal Museo Bodoni e dalla stessa Palatina, riunirà modelli e copie del XVIII e XIX secolo e promette di essere non solo una rivisitazione della rassegna iconografica realizzata nel 1913 (anno del primo centenario della morte di Bodoni) dalla rivista torinese “Archivio tipografico”, ma anche un suo aggiornamento, grazie alla recente scoperta di materiali inediti conservati in collezioni private. Vuol essere, insomma, un passo importante in vista delle celebrazioni del bicentenario della morte di Bodoni.

Per informazioni:

Museo Bodoni
Biblioteca Palatina